mercoledì 22 aprile 2009

RACCOLTA DI POESIE (clicca e scopri)

Nel leggere le poesie degli ultimi dieci anni, con mio grande stupore ho visto gli innumerevoli riferimenti ai Figli dei dimanti del cielo.... senza saperlo il mio cammino era già iniziato... un cammino fino a qui solitario e difficile ma se sono ciò che sono, e se saprò dove andare, lo devo a ciò che sono stata.




FIGLI DEI DIAMANTI DEL CIELO
(17 aprile 2009)

Densa nebbia
sali dalla Terra
e togli certezze coprendo confini.

Ma vedo lo stesso che ci sei
che cammini al mio fianco
sotto la luce delle stelle.

Sentirsi magma pronto ad esplodere
Sentirsi vento tra gli alberi
e vorticare sulle cose
reali o invisibili.

Ma sento che tutto ha un senso e un'origine
che tutto è così ma sta cambiando.

Mutano le stagioni
mutano i confini
I nostri gradini genetici un giorno saranno attivati
e noi saremo aria.

Vorrei rinascere come Fenice
purificando tessuto saturi di materialità.

Vorrei trovare ciò che cerco da una vita
per saziare il mio desiderio di Te.

Che il sole sciolga la nebbia che mi avvolge
che le stelle mi guidino a Te in cui mi sentirò completa.

Nel mio cammino non dimentico
che il presente è l'anello do congiunzione tra ciò che è stato e ciò che sarà.

Per cui ora sento, vivo e amo me stessa
in cui il tutto si esprime e si completa con tutti noi
che siamo figli dei diamanti del cielo....





CHI SONO
(6 aprile 2009)

Nell’ombra del destino
Vivo la mia vita
In un mondo che non mi appartiene.

Nell’ombra del cammino
Cerco sguardi amici
Ma trovo vuoti spazi infiniti
Se col cuore non guardo.

Cerco chi vibra come me
Ma non so dove tu sia
E cosa tu sia.

So che l’inquietudine
È il vascello che a Te mi condurrà
E ne seguo la scia.

Cammino, cado e mi rialzo
Sento, non voglio credere
Ma spero sia cosi
Perché solo così tutto avrebbe un senso.

Non so se sono eletta
Non so cosa vorrai da me,
non temo per me
ma per tutti coloro che l’alba di luce non vedranno.

Sento vicino l’Amore Universale
Di un unico grande cuore
Che pulsando come una stella
Vi scalderà per sciogliere ogni dubbio di chi non vede.

Sento che in quell’Amore mi fonderò per rinascere Nuova…






UOMO SENSIBILE 26 aprile 2009

Cè una voce
nel turbinio di emozioni
che dice a chi sa ascoltare che ciò che sento esiste.

L'animo umano
cerca sempre porti sicuri
in cui cercare la stabilità che manca in alto mare,
ma nel suo non voler annegare
dimentica chi tra le onde
cerca di stare a galla.

L'animo umano è così labirintico,
mi accorgo di non aver trovato risposte fuori
perchè in ogni uomo si cela il terreno.

Allora torno in mare aperto con più coraggio
a cercare tra le onde chi la mano mi aveva teso.

Chiedo al mare di placare la sua ira
chiedo alle stelle di illuminare il mio cammino
chiede al sole di asciugare la pioggia nel mio animo
e soprattutto chiedo a te uomo,
sensibile nota di simile ampiezza
di perdonare le vesti che ancora limitano la mi anima....


DEDICATA AD UNA PERSONA SENSIBILE E PER QUESTO SPECIALE






FOGLIA
(dicembre 2001)

Foglia esile portata dal vento
Non tocca terra
Poi al suo placarsi
Finisce in un torrente freddo
E si lascia trasportare
Inesorabilmente
Lungo il suo percorso

Dove sta andando non sa
Non sa se ritroverà la forza di quell’albero cui apparteneva

Resta impigliata in una radice
Cerca di liberarsi, resta ferita e perde linfa
Ma non speranza






RICORDI
(9 aprile 2009)

Ricordo,
voli nel buio e vento tra i capelli.

Ricordo,
il ruggito di Gaia e il suo abbraccio,
nell’armonia delle stelle.

Ricordo,
il tuo richiamo,
il tuo odore e le tue vibrazioni.

Ti cercavo negli spazi senza tempo,
avvertendo forte la tua Energia.

Ti cercavo tra le stelle,
anche quando le vedevo cadere…

Nell’attimo infinito dell’incontro
ho capito che tutto iniziava e
non sarebbe finito mai.

Tienimi con Te
nel palmo delle tue mani
finché il nuovo sole sorgerà,
poi lasciami scorrere via,
perché l’Alfa e l’Omega sono le cornici del mondo.

Ma se è scritto che un giorno l’Unità dovrà trovare l’equilibrio
Tu plana di nuovo in me…

DEDICATA AD UNA PERSONA SPECIALE CHE STA' SCIOGLIENDO LA MIA INQUIETUDINE, FACENDOMI VEDERE CHE CIò CHE SENTIVO ESISTE...






MADRE SPIRITUALE
(agosto 2000)

Quante volte mi hai stretta
Tra le tue fragili braccia

Quante volte mi hai aspettata
Seduta sulla tua sedia, dietro quel vetro.

Quanti miei passi hai contato
E quante favole mi hai raccontato.

Mentre contavo, accanto al tuo letto
I secondi della tua vita terrena
Gli ultimi.

Nel tuo volto trasformato
E nel tuo corpo raffreddato
Sentivo allontanarti
Da questo mondo materiale.

Io ero lì stordita
Sperando in ciò
Cui la scienza non crede

Quando la tua anima libera è volata
In quel tuo ultimo respiro
Non so se ho pregato che rimanessi
O se avrei voluto seguirti

Tu, madre spirituale
Sii felice





METAMORFOSI
(ottobre 2001)

Essere
Mentre incido parole che non capiresti
Su un arido foglio

Volere
Mentre ti guardo silenzioso
Fissare il tuo piatto
Ed alzare lo sguardo solo quando è ormai vuoto

Piangere
Lacrime che non vogliono più lavarmi il viso

Gridare
Voce che non sente nessuno

In un mondo che non più mi appartiene
La stessa appartenenza non è più cosa mia

Vagare nel buio
In cui ogni tanto intravedo qualche ombra





DUALITA’
(febbraio 2001)

Tra terra e cielo
Tra lago e fiume
Nel limbo della vita

Ma l’acqua non diventa fuoco
E nel vuoto non c’è risposta

Tra falco e civetta
Tra realtà e sogno
Nel labirinto senza via d’uscita

Ma l’amore ha un solo colore
Rosso, caldo come il sangue
Rosso, intenso come il tramonto

C’è incomprensione
Nella diramazione dello stesso ramo

La linfa vi scorre
Con identica energia
In una naturale simbiosi

Ma nel cuore è la risposta





E SE

(20 dicembre 2004)

Se, tutto scorre
Sopra quel ciottolo che rotola da una collina d’autunno

Se, ogni volta che guardo indietro
Un’altra foglia cade
Ed un altro inverno il mio cuore avverte

Se, ogni volta che prendi la mia mano
Io la ritraggo

Se mi cerchi in ogni giorno
Mentre dietro le mie paure ti innalzo barriere

Se mi chiudo nella mia tana
Respiro vento
E grido alla luna

Se ti allontano
Tu guardami negli occhi e
Leggi ciò che le mie labbra non dicono

E se…





FORSE
(ottobre 2007)

Grigio ti diffondi all’orizzonte
Dove il confine tra cielo e mare più non vedo

Confini indefiniti
Di alberi e prati incolti
E vola oltre il mio pensiero

Oltre i limiti dello spazio
Per rinascere in te

Da dietro una nuvola
Il sole mi racconta di te
Mentre costeggi la mia anima

Da dietro un velo
Uno sguardo mi parla di te
Mentre il mio orizzonte diventa sempre più completo

Chi sei, Chi sono
Chi saremo
Echeggiano nell’aria
Ma nessuna risposta giunge come eco

Nessuna certezza, eppure tanta sicurezza
Tanta paura, eppure nessun ripensamento

Io, tu e forse noi
Ma per quel delicato e labile forse
Vale la pena andare oltre
E nell’oltre permettere alla materia di unire
Ciò che lo spirito ha già intuito







FUOCO
(novembre 2003)

Sabbia che scorre come fiume
Tra le radici di un albero nudo

Vento che sfiora l’erba
Arsa dal gelo

Fuoco che sorgi da inspiegabili spazi
Ignoti, incomprensibili e inaspettati

Divori i resti
Per ricreare nuovi sentieri

Illumini il cammino
Di chi non vede più luce

Riscaldi il cuore di chi
Ancora crede







PRIMAVERA
(maggio 2006)

Rugiada piega un tenero germoglio
Mentre una rondine vola su un ciliegio in fiore
E l’odore del gelso diffonde nell’aria

Si risveglia l’istinto
Di chi voleva lasciarsi sopire
Nel lungo inverno della vita

E’ gioco nelle parole
È attesa nel silenzio
È desiderio che rompe gli argini e inonda le radici
Risvegliando l’albero che
Di nuovo germoglia

Danza la luna nel cielo
Sorride il sole dietro una nuvola
Perché tu sei
La mia primavera





PRODIGO FRUTTO
(7 dicembre 2002)

Freddo fiocco
Cadendo copri di candido un prato

Gelido cristallo
In una notte imprigioni tra le tue molte facce
Un tenero bocciolo

Una radice può morire
Per troppa acqua o
Per le poche attenzioni

Una foglia può cadere
Per incuria o per stagione

Ma sacrilego è l’albero
Che rinnega il suo frutto
Sia pure imperfetto
O solo incompreso






TERRA
(maggio 1994)

La mia casa
È il mare caldo in inverno
E la montagna imbiancata dalla prima neve in inverno

Sono figlia della terra
Madre di tutte le creature
Sono figlia del sole
Padre di vita

Sono uno spirito libero
Mi oriento col vento del mattino agli albori
E con il chiarore delle stelle nella notte

Voglio toccare la terra e non l’asfalto
E gridare al vento
Che tu natura sei me







UNA STELLA
(29 ottobre 2008)

Con il tuo essere
Muschio a muro
E spora nel vento.

Sei inizio e fine
Acqua che nutre le radici
Fuoco che brucia i resti

Queste maree
Scorrono veloci con te
E nella sabbia lasciano il vissuto

Sei l’attimo che vorrei non finisse mai

Sei l’acqua che berrei ad ogni risveglio
Il rifugio di ogni mio tramonto

Sei germoglio nella quercia
Che rifiuta un nuovo vento
Ma
Avverto
Che volgi il tuo sguardo al cielo
E, ad ogni marea innalzi il tuo livello
Finché essa non turberà più il tuo essere
Ed una stella brillerà
Per sempre per te



UOMO
(27 febbraio 2008)

Tu Uomo,
essere sicuro come la montagna
che nasconde mobile magma all’interno.

Tu Uomo,
che aspetti che sia la stagione
a far cadere una foglia,
che sia il destino
di chi ha scelto per te
a governare la tua vita.

Uomo,
che guardi il bianco del tuo capo che avanza
e l’insenatura delicata sul tuo viso,
mentre vi cade la pioggia
calda e continua.

Senti la morsa di ciò che non hai
Sogni la vita che non vivrai.

Se guardo in Te,
un cristallo sarebbe roccia a confronto.

Ma, forse in quel candore,
in quello sguardo che avvolge di nuvola il mio corpo,
le tue mani cosi bene trovano la via della mia anima.

Nel tuo procedere
Lento e silenzioso
Hai saputo deviare campi minati e maree,
muraglie e idee.

Nel disarmo completo
Ho alzato al cielo la mia anima bianca,
ma anche nella resa sono rimasta nella mia inquieta solitudine,
a guardare dalla finestra le stelle lontane,
sognando ci sia una mano,
e non la tua,
che con ‘coraggio’ ne avvicini una a me…

Nessun commento: