
L'affascinante mondo dell'ultrapiccolo mi ha avvicnata allo studio della genetica, per capire di cosa siamo fatti e dove stiamo andando...
Il DNA, come ormai quasi tutti sanno, è formato da 2 catene polinucleotidiche che si avvolgono una intorno all'altra in un'elica destrorsa, secondo il mondello a scala a chiocciola di Watson e Crick (anche se esistono altre conformazioni possibili).
Il diametro dell'elica è di 2 nm, le 2 catene sono antiparallele, cioè i 2 filamenti sono orientati in direzioni opposte.
Il DNA è una macromolecola, cioè con un peso molecolare di alcune migliaia di dalton (1 dalton è 1/12 della massa dell'atomo di carbonio 12), costituito da un polimero di nucleotidi in cui ogni nucletide è composto da:
1. pentoso (zuchero a 5 atomi di carbonio: desossiribosio)
2. una base azotata A adenina, G guanina, T timina, e C citosina): A-T e G-C così accoppiate le basi azotate formano i pioli della 'scala' DNA.
3. un gruppo fosfato.
Alcune sequenza di basi del DNA codificano per aminoacidi e quindi proteine che sono fondamentali perchè danno funzionalità al tipo cellulare o organismo, 20 aminoacidi formano tutte le proteine presenti in noi...
Il DNA può subire mutazioni genetiche (cambiamenti di struttura non corretti) a causa di:
- cambiamenti spontanei
- errori nella replicazione
- azioni di particolari sostanze chimiche o delle radiazioni....
Le mutazioni sono importanti elementi del processo evolutivo, una mutazione può essere trasmessa alle cellule figlie e alle generazioni seguienti dando origine a cellule mutate o a individui mutati.

Il 90% del DNA non codifica per nessuna proteina, ed è detto per questo DNA spazzatura, sembrava fossero residuati evolutivi inutilizzati, ma dal punto di vista teorico, la presenza di alte proporzioni di DNA spazzatura sembra essere contro la logica evoluzionistica: la replicazione di una tale quantità di informazioni inutili, infatti, sembrerebbe essere un grande spreco di energia. Gli organismi con una minore quantità di junk DNA, risparmiando energia, dovrebbero presentare un vantaggio selettivo e, lungo l'evoluzione, il DNA spazzatura sarebbe dovuto scomparire. In base a questo, sembrerebbe evidente che il DNA non codificante debba avere una qualche funzione e più che un residuato dell'informazione potrebbe essere un qualcosa di non ancora attivato...tali sequenze potrebbero


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